E' possibile affrontare il dolore con consapevolezza e distacco, per trasformarlo in occasione di crescita. Si tratta di comprendere la vera natura dei tuoi malesseri, conquistare la forza e il coraggio per guardarli in faccia e vivere più serenamente... ed io posso aiutarti .
martedì 30 agosto 2011
sabato 20 agosto 2011
Donna (acqua), Uomo (fuoco)
"Quando un uomo e una donna s’incontrano, riproducono l’incontro del fuoco e dell’acqua. Se non sanno come agire nei confronti l’uno dell’altra, la donna (l’acqua) evapora, e l’uomo (il fuoco) si spegne. Dato che il fuoco e l’acqua possono distruggersi a vicenda, se ne deduce che sono nemici. In apparenza, è vero, gli uomini e le donne non smettono di lottare gli uni contro gli altri; e tuttavia, se si cercano c’è una ragione, e occorre scoprirla. La ragione è che essi sono i rappresentanti dei due principi cosmici che insieme creano la vita. Ma per creare veramente la vita invece di distruggersi, non bisogna permettere che l’acqua e il fuoco entrino direttamente in contatto. L’acqua deve essere versata in un recipiente e posta sul fuoco; così, il fuoco esalterà l’acqua e si sprigionerà un’energia considerevole, grazie alla quale i due metteranno in moto il mondo intero." Tantra
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venerdì 19 agosto 2011
Prima è sesso e poi è amore
Ancora oggi, nonostante numerosi studi lo smentiscano, si tende a credere, che prima del sesso venga sempre l’amore. Questo perchè viviamo in una società sessuofoba che considera il sesso sporco e peccaminoso, il quale può essere accettato e purificato, solo se vincolato e preceduto dall’amore. Una sessualità libera e svincolata dall’amore viene demonizzata e fortemente criticata. Nell’immaginario comune , due persone si conoscono, iniziano a frequentarsi, si innamorano e solo dopo possono conoscere le gioie del sesso . Eppure durante l’attività sessuale all’intensificarsi dell’eccitazione e per mezzo dell’orgasmo, il nostro organismo produce ossitocina, “l’ormone dell’amore”, “il collante delle relazioni”, prodotto in una delle parti più arcaiche del cervello, che viene rilasciato dall’ipofisi. Secondo questa prospettiva, sesso e amore sono le due facce della stessa medaglia. E il vivere la propria sessualità liberi da ogni stereotipo può essere considerato un percorso spirituale in quanto generatore d’amore. Tantra
mercoledì 10 agosto 2011
In coppia senza rinunciare alla propria unicità
Sia che siate sposati da molto tempo, una giovane coppia, dei single, ciò che in fondo desiderate è un felice e stabile rapporto di coppia . Ma la vita di oggi, a causa di aspettative e pretese sempre più pressanti, mette a dura prova le forze di molte coppie. Veniamo bombardati dai Giornali e dalla tv di presunte scoperte scientifiche:La monogamia non è la condizione ideale per L'uomo ; il divorzio avviene nel cinquanta percento dei matrimoni ; La parola "per sempre" non esiste nell'amore.
Ma è probabile che la verità sia molto semplice e altrettanto consolante, forse abbiamo soltanto perso di vista che, per quanto stretto il rapporto, ogni coppia è costituita da due personalità indipendenti, uniche e separate, con le proprie aspirazioni , sogni , ma con anche i propri limiti e timori. Ciò che tiene insieme queste due soggettività, la storia comune, le esperienze acquisite durante il cammino condiviso, a volte resta al di sotto di una superficie fatta di quotidianità e purtroppo anche di problemi e incomprensioni. E pensare che sarebbe sufficiente riscoprire e recuperare ciò che conta davvero per ognuno di noi, con gioia e senza dover rinunciare alla nostra soggettività e unicità.
domenica 7 agosto 2011
Tantra - Tornare al corpo
In molti hanno smesso di vivere il proprio corpo. Così diventa sempre più difficile amare la nostra corporeità. Sin da piccoli si viene redarguiti se desiderosi di godere del naturale piacere del corpo, a partire dagli innocenti e confortanti tocchi autoesplorativi ai genitali. Il messaggio è : "non devi toccarti" e questo viene tradotto in un considerare il proprio sesso qualcosa di sporco, con la conseguenza indiretta di un rifiuto del corpo e di tutto ciò che le appartiene, nella sua interezza. Allora per evitare il senso di colpa si reprime tutto ciò che appartiene al sesso, si mortifica la propria sensualità dirigendosi ad occhi bendati nel mentale, fino a zittire ogni sussulto del proprio corpo. (Info Tantra)
sabato 6 agosto 2011
Hobby vs lavoro
La differenza che un atteggiamento può determinare nel nostro approccio al lavoro è ben esemplificata dalla famosa storiella dei tre muratori. Erano tutti e tre impegnati a costruire un muro di mattoni quando un tizio si avvicinò e chiese a ciascuno di loro cosa stesse facendo. Il primo sbottò: " sto mettendo dei mattoni. Cos'altro diavolo starei facendo,secondo te?" Il secondo sospirò:" mi sto guadagnando da vivere." Ma il terzo indicò il cielo con un gesto e disse:" sto costruendo una cattedrale!"
Qual’é la differenza tra un hobby e un lavoro? Nessuna. O meglio c’é una differenza ed é, un approccio mentale errato. Quando ci dedichiamo ad un hobby, lo facciamo con gioia, come se fosse un gioco, quindi, ci divertiamo.
C’é accettazione, amore e creatività. Quando “dobbiamo” lavorare e sottolineo dobbiamo, allora sorge in noi un rifiuto. Lo sentiamo come un dovere. Non é un piacere, diventa un’imposizione. Non ci sentiamo liberi. Ma il problema é solo nella nostra mente. La vita é creazione ed attraverso il lavoro si onora il creato. Ci si sente vivi e parte del tutto. Occorre iniziare ad amare il lavoro, farlo con creatività. La domanda da porsi sempre é: Esiste un modo per farlo meglio? Si deve andare alla ricerca dell’automiglioramento e coinvolgere tutto il nostro essere in ogni atto. Così anche le mansioni più ripetitive e banali possono diventare lo specchio della nostra esistenza. Noi trascorriamo la maggior parte della giornata lavorando e se non amiamo il lavoro, probabilmente finiremo per non amare la nostra vita. Dunque, bisogna progettare la propria esistenza affinché attraverso la retta rappresentazione concettuale,(*) si possa decidere il proprio lavoro. Non ci sono scuse, non è mai troppo tardi e se vogliamo, possiamo fare ciò che per noi è il meglio e trasformare la nostra vita in un capolavoro. ( Brano tratto dal mio libro “ Il coraggio di essere uomini, edito dalla biblioteca di Babele)
(*) La retta rappresentazione concettuale indica quei pensieri, programmi e teorie che sorgono dal giusto punto di vista, e cioé né troppo ideali e senza concretezza né troppo materiali e triviali. É la seconda rettitudine del nobile ottuplice sentiero ed é stato emanato dal Buddha.
martedì 2 agosto 2011
L’incantesimo della follia
Forte del suo camice bianco, alla parola follia il medico ha sostituito l’espressione «malattia mentale», molto più rassicurante (per lui) in quanto traccia un confine netto tra paziente e persone «normali». Malattia sottintende meccanismi biologici che non funzionano. Si contrappone a salute senza lasciare in mezzo nessuna zona grigia. Peccato che ogni giorno tante cronache vedano come protagonisti proprio persone «normali» che sono entrate, forse solo per qualche minuto, nel terribile «incantesimo della follia». (Franco La Spina)
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lunedì 1 agosto 2011
Amare senza dipendere
“Voglio poterti amare senza aggrapparmi, apprezzarti senza giudicarti, raggiungerti senza invaderti, invitarti senza insistere, lasciarti senza senso di colpa, criticarti senza biasimarti, aiutarti senza umiliarti; se vuoi concedermi la stessa cosa allora potremo veramente incontrarci ed aiutarci reciprocamente a crescere”. (Virginia Satir)
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